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«E’ buono, è prodotto tutto con latte italiano, è tecnologico, niente cagliate estere, non fa concorrenza ai Dop, perché si consuma dopo 8/9 mesi di stagionatura e soprattutto è il tentativo commerciale di assicurare un ulteriore valore aggiunto al latte dei nostri soci», così il presidente di Agri Piacenza Latte, romagnoli 3-2-2 ha illustrato al ristorante Galileo di Gariga le peculiarità di “Bianco d’Italia”, il nuovo prodotto immesso sul mercato lattiero caseario che ha sicuramente tutti i numeri qualitativi (così si sono espressi tecnici ed esperti del settore che l’hanno degustato) per competere con le centinaia di formaggi prodotti con latte e cagliate estere e poi definiti “prodotti italiani” solo perché lavorati in stabilimenti del nostro paese, mescolandoli magari ad un po’ di latte italiano. Ma su questi prodotti, com’è noto, non vale la cogente normativa che viene imposta per i formaggi Dop.

«Questo “Bianco d’Italia” è certificato ed è stato definito bianco - ha detto Lucchini - anche perché è trasparente, senza infingimenti qualitativi; è fatto solo con il latte dei nostri soci e l’abbiamo chiamato Italia e non Piacenza, solo perché il nostro Consorzio oggi conta soci in tutto il Nord Italia e dunque l’emblema del Duomo di Milano stilizzato sul marchio, è più aderente alla provenienza padana e Nordica, oltre che piacentina, del nostro latte. «"Bianco d’Italia"  - ha proseguito Lucchini - è tecnologico, ovvero utilizza tutte le nuove tecnologie che consentono prodotti di ottima qualità, senza snaturarne l’essenza; quindi costa meno, è standardizzato, mentre il rifiuto tecnologico di innovazione dei Dop limita, volutamente, la produzione. Le commodity salvano il mercato del latte assorbendone gli eccessi. Puntano su un prodotto normale, ma i nostri costi sono ben più elevati che nel resto di Europa e quindi con questo formaggio tutto italiano, puntiamo ad un diverso valore aggiunto per il nostro latte».

romagnoli 1-3Non solo: è un formaggio duro prodotto con caglio vegetale e con una tecnologia che priva il latte di ogni impurità; poi va in caldaia, con la medesima lavorazione del grana, ma con i batteri lattici che operano la trasformazione senza “antagonisti”; il Grana Padano è senza lattosio grazie alla stagionatura; questo è anche senza lisozima e con nove mesi di stagionatura si presta a divenire tra i migliori formaggi da tavola (ma c’è chi l’ha usato anche per grattugiare) che si trovano sul mercato”. Lucchini per spiegare la scelta imprenditoriale di Agri Piacenza Latte (che del resto proseguirà nella sua azione di compravendita per i soci, nonché nella produzione di grana padano Dop nel suo caseificio di Cortemaggiore), ha illustrato i dati più significativi del mercato del latte in Italia che ne produce, per i Dop, solo 60 milioni dei 200 che necessitano per gli altri formaggi; con gran parte delle strutture di trasformazione che sono di proprietà delle multinazionali (Lactalis) e che utilizzano latte e cagliate estere con prezzi di produzione molto più bassi di quello italiano, una competizione con Stati con regole diverse dove noi necessariamente soccombiamo.

«Quindi questi prodotti (come Bianco d’Italia) che assorbano solo latte nazionale (come del resto il Gelato di Piacenza che ha conquistato i mercati grazie alla sua qualità), sono una importante spinta a valorizzare il nostro prodotto, i Consorzi limitano le produzioni quando dovrebbero incrementarle, approfittando anche dell’Euro debole per svilupparsi ancora di più sui mercati esteri. Hanno scelto di contenere le produzioni per mantenere i prezzi. In questo momento di mercato, non sembra una scelta appropriata. Noi con questo formaggi abbiamo voluto offrire un’opportunità diversa per il latte di qualità dei nostri soci» continua.  Così anche “Bianco d’Italia” entra in competizione, con la sua qualità e la totale vera “italianità” come punti di forza. Dal giorno 8 dicembre sarà messo in vendita in promozione presso tutti i vendita Coop (escluso Nord Est); con una spesa di 50 euro, un chilo da portare a casa e gustare, senza paura di sfigurare con altri più noti formaggi da tavola; ed in più senza caglio animale, senza lattosio e senza lisozima.

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